L'alluce valgo è tornato dopo l'intervento chirurgico

Arrivano richieste di consigli sul dolore da alluce valgo. Prendo spunto da un post di  Marc Mitnick DPM in cui una signora lamenta grossi problemi ai piedi per evidenziare come l'intervento debba essere ben ponderato e non affidato alla personalità del consulente di turno, medico, conoscente od altro professionista santario, poiché le conseguenze graveranno solo su di voi. Rammento che benché l'intervento possa essere perfettamente riuscito il sintomo doloroso potrebbe non scomparire.

Buona lettura


La signora lamenta "Sul mio piede sinistro dopo il mio intervento chirurgico all'alluce valgo e dita a martello, come si può vedere nella foto, sono finita con le dita dei piedi "galleggianti" (a griffe n.d.b.) che fanno male ed ho anche un dolore terribile nella zona delle teste metatarsali. Al piede destro la borsite è tornata (anche peggio di prima) e sta causando il sovrapporsi del secondo dito al terzo. Sono arrivata ​​al punto in cui l'unica cosa che posso indossare sono le infradito. C'è qualche ortesi plantare che mi può aiutare? Lavoro in piedi e dalla seconda o terza ora di lavoro non riesco proprio a sopportare più il dolore. Non posso fare un intervento chirurgico perché ho perso la mia assicurazione, è così c'è qualche ortesi plantare o scarpa che consiglia?"
Il Podoiatra risponde:
L'alluce valgo è tornato anche dopo
 l'intervento chirurgico
"Le foto allegate non mi aiutano molto se non per dire che il piede destro non sembra nemmeno aver mai avuto un intervento chirurgico di alluce valgo. Sì, a volte si riforma, ma la protuberanza sul lato del piede dovrebbe avere l'aspetto come se una parte di essa fosse stata rimossa. I tuoi appaiono come se non è stato mai rimosso. Almeno il piede sinistro appare come se questa protuberanza sia stata tolta, anche se l'alluce è alla deriva verso il secondo dito.
Sarei curioso di sapere quanto tempo fa hai fatto l'intervento al piede. Ho ingrandito le immagini e posso vedere le cicatrici ma non sembrano "fresche" così sto presupponendo che non siano state fatte di recente.
In ogni caso, se si hanno dolori sulla parte inferiore dei piedi, e non tanto con la borsite stessa, o le dita a martello in sé (anche se non vedo l'infiammazione sulla parte superiore
del secondo dito del piede destro), un plantare potrebbe essere di qualche valore.
Dico di qualche valore, perché, ovviamente, non ho la possibilità di esaminarti ora, ma nella maggior parte dei casi in cui vi è stato un intervento chirurgico di alluce valgo e dita a martello un paziente può finire per avere una destabilizzazione della zona delle teste metatarsali, dove la base delle dita dei piedi si articola (attacca) con le ossa dei metatarsi.
Così si potrebbe essere affetti da una metatarsagia o capsulite di qualche tipo.
Prova un plantare con un cuscinetto metatarsale, potrebbe andare bene alla lunga nel ridurre alcuni dei sintomi, in combinazione con un buona scarpa allacciata,  tipo classica, derby. I giorni dei tacchi a spillo alti sono probabilmente finiti.
Oltre al cuscinetto metatarsale, ci vorrebbe un plantare che supporti realmente il vostro arco in modo da ridurre la pressione esercitata sulla zona anteriore d'appoggio. Inoltre, il plantare deve essere di natura ammortizzante in modo che la pianta del piede non prema sulla superficie dura di una scarpa, in particolare se state in piedi per lunghe ore durante il giorno.
...

Una ortesi buona insieme con un buon paio di scarpe stringate (con i lacci ndr)  in materiale morbido per accogliere il rigonfiamento dei tuoi calli ed il secondo dito dovrebbe andare per rendere più confortevole il cammino a lungo, ma non risolvere del tutto il problema.
A questo punto mi permetto di aggiungere che un ulteriore intervento chirurgico... non è sempre la risposta giusta.
Speriamo che il vostro chirurgo abbia discusso le possibilità d'insuccesso chirurgico prima dell'intervento e lo avete accettato come uno dei rischi. Non si può sempre risolvere quello che si è rotto con un ulteriore intervento chirurgico. Ogni intervento ti lascia con tessuto cicatriziale in più che si traduce in maggiore limitazione del movimento delle articolazioni e quindi la funzionalità diminuita. Inoltre, di solito è più difficile fare un secondo intervento chirurgico su un sito precedentemente operato, semplicemente perché il tessuto sotto la pelle non è così vitale, com'era prima del primo intervento.
Quindi, se è possibile trovare un relativo grado di comfort attraverso la selezione di scarpe giuste insieme ad un plantare decente, questo è il meglio probabilmente si potrà ottenere. Se questa combinazione non offre a voi alcun sollievo, dopo un certo tempo deve prendere in considerazione un ulteriore intervento chirurgico.
La prossima volta, assicuratevi di avere un secondo parere prima di fare qualsiasi cosa.
Considerazioni finali: affrontare un' intervento chirurgico perché "non voglio portare il plantare" o "non voglio cambiare scarpe", in altre parole non voglio correggere le mie abitudini errate, é senz'altro l'approccio sbagliato. Infatti di frequente dopo l'intervento bisogna lo stesso ricorrerci.
I rischi generali oltre a quelli specifici di un intervento sono tali che solo due condizioni cliniche valgono ad affrontarli: presenza di dolore e limitazione funzionale. Ma quest'ultimo è anche una diretta conseguenza dell'intervento stesso: un circolo vizioso quindi non pienamente risolto.
Intervenire cruentemente solo in caso di assoluta necessità, tenendo ben chiaro che l’intervento chirurgico è l’ultima soluzione ma non sempre quella definitiva.
Inoltre prima d'affrontare l'intervento, come suggerito anche dal podoiatra americano qui su, assicuratevi di avere un secondo parere. Aggiungo meglio se di un altro medico, meglio se non chirurgo o che non vi debba operarare Lui direttamente. Magari un fisiatra, un podologo, un fisioterapista, un tecnico ortopedico, un profesionista insomma che possa conoscere e praticare altre possibilità terapeutiche per raggiungere lo stesso obiettivo. Indispensabile la tua collaborazione. Ma questo sarà tema d'un altro post.

Alla prossima

Fonte e foto: www.foot-pain-explained.com